UNA SENSIBILITA' INQUIETA

Un artista appartato, riflessivo che porta avanti il suo lavoro senza distrazioni. Con Sughi e Cappelli, egli ha costituito, intorno al '50, quello che si puo chiamare il "Gruppo di Cesena", ponendo la centro della sua ricerca espressiva i problemi della realtà. Da quell'epoca ad oggi si può dire che le sue preoccupazioni non sono mutate, anche se è mutato l'atteggiamento verso i problemi del reale.

Oggi Caldari avverte la maggiore complessità delle situazioni, la sua sensibilità si è fatta più acuta ed inquieta. Certo è sempre l'uomo che sta al centro dei suoi interessi e quindi dei suoi quadri: l'uomo però col suo carico contradditorio di sentimenti, anonimo in una strada brulicante o concentrato sulla propria solitudine dentro le quattro mura di una stanza. E' chiaro che anche in Caldari è filtrato qualcosa dello sgomento baconiano, ma in lui nulla resta spettrale, di fantomatico. L'uomo di Caldari ha uno spessore, un peso, una dimensione. Non ha nulla cioè della agoscia mistica o metafisica, surrealisteggiante, così diffusa nella pittura d'oggi.

In fondo si tratta di una pittura sobria, trattenuta dentro confini precisi, schiva da ogni forma di esibizionismo: una pittura però dotata di una sua segreta energia di una sua intima consistenza. In essa il mondo poetico di Caldari si rispecchia fedelmente. E' facile capire che non è un mondo poetico brillante o appariscente. Caldari infatti non ha mai cercato di far "bella figura". A lui basta che la sua tela riveli il carattere spoglio della verità quotidiana.

Mario De Micheli   (Catalogo XIII Mostar nazionale d'Arte-La Spezia-1965)

La madre dell'ucciso- 1954-Luciano Caldari

"La madre dell'ucciso"- 1954 Olio su Tela cm.94 x 122 
Premio Marzabotto (1960)